Passa ai contenuti principali

Post

In primo piano

La verità sul caso Joël Dicker

Parlare della parabola autoriale di Joël Dicker, ad oggi, è una sfida più complessa di quanto non si possa immaginare, tra testi diventati cult della categoria “Bestseller” e grandi dimenticati come “La tigre”. Questa difficoltà nasce soprattutto dalla natura delle opere di Dicker, ovvero libri palesemente partoriti per soddisfare determinate necessità del mercato editoriale, sempre più ossessionato dal concetto di “commerciabilità” rispetto a quello di “autorialità”, ma con una personalità, una leggera firma che in bocca fa pensare al suo autore. Negare la commerciabilità dei testi di Dicker sarebbe come negare che i “Panic! at the Disco” abbiano cessato da anni d’essere i compagni di merende dei “My Chemical Romance”, la band emo per eccellenza. “Gli ultimi giorni dei nostri padri”, “La verità sul caso Harry Quebert”, “L’enigma della stanza 622” sono tutti libri nati con il preciso intento di vendere mostruosamente, senza “se” e senza “ma”, e scalare la china verso quell’olimpo compo...

Ultimi post

Challenge fantascientifiche e come migliorarsi il pomeriggio

Una vita di ordinaria libido

"Nocturne", variazione sul tema di Alasia Farren

La Ragione, ovvero la forma della vita

La dignità dell'ignoranza

Umani non si nasce, lo si diventa.

"Basta una brutta giornata"

Il mostro - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la follia

"Detective Pikachu" e gli occhi dei bambini

"After", ovvero la morte dell'emozione